Come nella più schietta e riservata tradizione di Langa, il Barolo è un’opera spogliata da inutili artifici retorici e sovrastrutture fintamente poetiche.
Frutto del nebiolo, vitigno di immenso talento e nobile latore della terra sulla quale e con la quale convive, il Barolo è un punto di incontro del tempo con il senza tempo: si pensi all’emigrazione e alla viticultura nell’Etiopia delle colonie, come ci ricorda Teobaldo Cappellano; si pensi alla sospensione della Langa i cui padri partigiani, in senso enologico e non solo, godevano e manifestavano un tradizionalismo unpolitically correct, tramandato, appieno, alla generazione successiva cui appartengono uomini del calibro di Beppe Rinaldi e Giovanni Canonica.
La memoria della Langa, che Fenoglio e Pavese mantengono vivida, si perpetra nelle trame, spesso cupe, dei suoi vini: vini sempre ampi e di una enorme complessità che si scarnifica e diventa leggibile tramite uno strumento che, seppur complesso, resta comunque tale: il degustatore e la sua memoria.
L’obiettivo della serata è quello di approfondire, nel calice, una piccola parte delle innumerevoli e poliedriche sfaccettature del Barolo e, soprattutto, della sua identità territoriale più profonda.
Massimiliano Argiolu
5 piatti e 5 vini - 80 euro - Posti limitatissimi
Rinaldi Barolo Tre Tine 2021
Canonica Barolo Grinzane Cavour 2021
Rivella Barbaresco Montestefano 2021
Borgogno & Carbone Barolo Perno Vigna S.Stefano 2021
Cappellano Barolo Chinato
10.11.2025 Altamura (BA) presso Converso
Per Info 3347012629 (whatsapp)